L'iniziativa indica la "Climate Change Litigation Strategy", sia contenziosa che paracontenziosa, nei riguardi di opere climalteranti o imprese italiane e multinazionali, nel quadro delle Linee OCSE di "Due Diligence" e dei Climate Principles for Enterprises, finalizzata a far valere il diritto a essere informati sui danni climatici conseguenti alle emissioni climalteranti rispetto al "Carbon Budget" e al "tempo restante" ancora disponibili, in ragione della presunzione legale di dannosità fossile, nonché l'adempimento in buona fede e correttezza delle obbligazioni climatiche private (le quali sono riconducibili anche all'art. 2055 Cod. civ.), in conformità con i principi di precauzione climatica e adeguatezza nella valutazione dei rischi, sulla base della Costituzione, dei Trattati europei, della Convenzione europea sui diritti umani e degli artt. 833, 844, 949, 1171, 1172, 1173, 1218, 1989, 2043, 2050, 2051, 2055, 2086 e 2381, ult. c., Cod. civ., oltre che del d.lgs. 33/2013, quando applicabile. Referenti: Luca Saltalamacchia, Veronica Dini, Michele Macrì, Graziano Petrachi