Legalità per il clima

Rete di formazione, consulenza e azione legale
per la giustizia climatica e il diritto umano alla stabilità e sicurezza del sistema climatico nell'emergenza 

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Perché la "legalità climatica" in Italia

Una Rete di ricercatori, giuristi  e avvocati, esperti di Diritto climatico, agenti in nome proprio e per conto di Cittadini e associazioni che rivendicano il diritto umano alla stabilità e sicurezza del sistema climatico e intendono far valere la giustizia climatica nei confronti di Istituzioni pubbliche, Stato e Imprese private, data l'inedita e drammatica situazione planetaria di pericolo e rischio, rappresentata dall'emergenza climatica.

 Il diritto umano da difendere

Il diritto umano alla stabilità e sicurezza del sistema climatico identifica, per la legge di natura della connessione biofisica degli esseri viventi con la biosfera e per principio di inerzia, il presupposto costitutivo della continuità presente e futura della non regressione del diritto alla vita e della salute della persona umana, in condizioni di: a) "non ribaltamento"  - no Climate Tipping Points - dei segni vitali del Pianeta; b) mantenimento delle soglie di tollerabilità  dell'aumento della temperatura media globale; c) esclusione di "ogni pericolosa interferenza umana" sul sistema climatico, come richiesto dall'art. 2 dell'UNFCCC del 1992 e dall'art. 2 dell'Accordo di Parigi del 2015, in attuazione altresì del principio di "non regressione", ora affermato anche dalla Corte costituzionale italiana, con la sentenza n. 105/2024.

Negare questo diritto significa negare l'esistenza stessa del principio di inerzia: un assurdo contro natura, prima ancora che una protervia antiscientifica, soprattutto ora che, dal 2023, anche l'Institute for Environment and Human Security dell'ONU dichiara ufficialmente il passaggio dall' «era dei disastri» all'«era dei Tipping Points».

Il diritto da applicare

Il Diritto climatico non è semplicemente una disciplina. Piuttosto è un campo di osservazione e azione sulle conseguenze problematiche che il fenomeno dei cambiamenti climatici antropogenici sta producendo su categorie, istituti e procedimenti del diritto nelle relazioni tra potere, diritti umani, economia, natura, tecnologie e acquisizioni delle scienze. Pertanto, Diritto climatico è sinonimo di rispetto e osservanza delle obbligazioni che Stato, Istituzioni pubbliche e Imprese private assumono nei confronti delle presenti e future generazioni. Quando le obbligazioni climatiche non sono adempiute o sono eluse, è dovere civico agire per garantire la protezione di tutte le forme di vita dalle minacce o dai danni connessi ai cambiamenti climatici antropogenici e alla perdita di biodiversità del pianeta Terra.

La Rete "Legalità per il clima" ha accolto la sfida di formazione, consulenza e supporto legale su questi temi, in una prospettiva di analisi ecologica dei problemi giuridici, fondata altresì sulla c.d. "riserva di scienza" come limite alla discrezionalità politica e all'autonomia degli interessi economici. Per questo, essa agisce applicando gli artt. 2, 3, 9, 28, 32 e 41 della Costituzione italiana, la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, l'UNFCCC e gli altri strumenti giuridici ivi contemplati , in nome pure del diritto soggettivo e dell'interesse pubblico prevalente a conoscere la pericolosità, anche solo potenziale, di qualsiasi emissione antropogenica e al fine di garantire l'effettivo perseguimento dei benefici della presente e delle future generazioni, richiesto sempre dall'UNFCCC.

Per il dibattito italiano sul contenzioso climatico in Italia, ci si può aggiornare attraverso l'Osservatorio di comparazione interformanti