Legalità per il clima

Rete di formazione, consulenza e azione legale
per la giustizia climatica e il diritto umano al clima nell'emergenza planetaria

Perché la "legalità climatica" in Italia

 Una Rete di ricercatori, giuristi  e avvocati, esperti di Diritto climatico, agenti in nome proprio e per conto di Cittadini e associazioni che rivendicano il diritto umano al clima stabile e sicuro (inteso come presupposto costitutivo del diritto alla vita in condizioni di "non ribaltamento"  - no Climate Tipping Points -del sistema climatico, di sicurezza dei processi antropogenici e di esclusione di ogni pericolosa interferenza umana, nei termini dell'art. 2 dell'UNFCCC del 1992 e dell'art. 2 dell'Accordo di Parigi del 2015, in attuazione altresì del principio di "non regressione") e intendono far valere la giustizia climatica nei confronti di Istituzioni pubbliche, Stato e Imprese private, data l'inedita e drammatica situazione planetaria di pericolo, rappresentata dall'emergenza climatica.

Il Diritto climatico non è semplicemente una disciplina. Piuttosto è un campo di osservazione e azione sulle conseguenze problematiche che il fenomeno dei cambiamenti climatici antropogenici sta producendo su categorie, istituti e procedimenti del diritto nelle relazioni tra potere, diritti umani, economia, natura, tecnologie e acquisizioni delle scienze. Pertanto, Diritto climatico è sinonimo di rispetto e osservanza delle obbligazioni che Stato, Istituzioni pubbliche e Imprese private assumono nei confronti delle presenti e future generazioni. Quando le obbligazioni climatiche non sono adempiute o sono eluse, è dovere civico agire per garantire la protezione di tutte le forme di vita dalle minacce o dai danni connessi ai cambiamenti climatici antropogenici e alla perdita di biodiversità del pianeta Terra.

La Rete "Legalità per il clima" ha accolto la sfida di formazione, consulenza e supporto legale su questi temi, in una prospettiva di analisi ecologica dei problemi giuridici, fondata altresì sulla c.d. "riserva di scienza" come limite alla discrezionalità politica e all'autonomia degli interessi economici. Per questo, essa agisce applicando gli artt. 2, 3, 9, 28, 32 e 41 della Costituzione italiana, la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, l'UNFCCC e gli altri strumenti giuridici ivi contemplati , in nome del diritto soggettivo e dell'interesse pubblico prevalente a conoscere la pericolosità, anche solo potenziale, di qualsiasi emissione antropogenica al fine di garantire l'effettivo perseguimento dei benefici della presente e delle future generazioni, richiesto sempre dall'UNFCCC.

Per il dibattito italiano sul contenzioso climatico in Italia, ci si può aggiornare attraverso l'Osservatorio di comparazione interformanti